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Se qualcuno mi chiedesse in quale città del Giappone mi piacerebbe vivere per un periodo, la risposta sarebbe sicuramente: Takayama. L’atmosfera genuinamente retrò, il quartiere storico perfettamente conservato, i templi e santuari che ne fanno da cornice e il silenzio che permea i suoi vicoli di sera donano a Takayama un’anima unica o almeno è così che la percepisco. Aggiungiamoci poi che Takayama è ancora lontana dalle rotte del turismo di massa per cui è perfetta per chi ricerca il “vero Giappone” o come preferisco dire io: “un altro Giappone”.
Cosa vedere a Takayama
Quartiere storico
Takayama si trova nella regione montuosa di Hida e, fin dall’antichità, gli abitanti erano noti per la conoscenza delle montagne e delle piante che vi crescono. Inoltre erano abili falegnami e questa dote si può ancora vedere nel quartiere storico di Takayama, dove le due strade principali sono costellate di edifici in legno risalenti al periodo Edo. La zona, un tempo abitata da mercanti, non ha ancora perso la sua anima. Oggi si possono trovare negozi di artigianato locale, cafè e produttori di sakè. Dopotutto Takayama ha alle spalle 300 anni di produzione di sakè, al suo apice durante il periodo Edo erano ben 56 le Sakagura, o case del sakè, in città. Attualmente ne sono rimaste solo 7, facilmente riconoscibili mentre passeggiate per le vie storiche dai Sugidama, grosse sfere fatte con foglie di cedro appese all’entrata. Nei Sakagura, oltre alla possibilità di acquistare del sakè in bottiglia o nel tradizionale barilotto, è possibile anche fare dei percorsi di assaggio delle diverse tipologie di sakè. Takayama è il luogo ideale per conoscere e apprezzare al meglio il sakè e la sua tradizione

Takayama Jinya
La grande capacità di lavorare il legno ricavato dal taglio delle foreste della regione di Hida mise gli abitati di Takayama sotto il diretto controllo dello Shogun di Edo (Tokyo). Il controllo avveniva tramite il Takayama Jinya, la sede del governo locale. Oltre agli uffici amministrativi l’ampio edificio ospitava alloggi per i funzionari provenienti da Edo, un tribunale e altri ambienti, attualmente tutti visitabili. Infatti il Takayama Jinya è l’unico edificio di questo genere arrivato ai giorni nostri salvandosi alla furia rinnovatrice giapponese grazie al fatto di essere rimasto in uso fino al 1968. Restaurato, è stato trasformato in museo, dove camminando sui tatami si attraversano le varie aree e stanze così da poter comprendere come si viveva nel periodo Edo. Se lo visiterete in inverno avrete una prova di quanto erano freddi gli edifici giapponesi, per cui mettetevi dei calzettoni spessi, visto che per entrare bisogna togliersi giustamente le scarpe. Accanto all’edificio principale si trova un grande magazzino del 1600 che serviva a contenere il riso. Nel periodo Edo oltre a essere un alimento, il riso era anche una moneta di scambio. Viene detto che fosse il magazzino tradizionale di riso più grande del Giappone, ma a queste cose non so mai se credere. Se sia vero o solo una mossa pubblicitaria poco importa, dopotutto l’interno è stato trasformato in museo, dove potete trovare oggetti, documenti e mappe in uso ai funzionari governativi. Se siete alla ricerca dei luoghi più storici e unici del Giappone sicuramente non potete fare a meno di visitare il Takayama Jinya.

Santuario Sakurayama Hachimangu
Il santuario più importante di Takayama è il Sakurayama Hachimangu, si trova nella zona più a est della città ai piedi di una collina. Le origini del santuario sono legate a una leggenda: il principe Takefurukuma-no-mikoto prima di andare a combattere contro un demone con 2 teste, 4 braccia e 4 gambe, consacrò il santuario alla versione divinizzata del padre imperatore e pregò per aver successo nella sfida con il demone. Secoli dopo nel 1683 il santuario fu ampliato e consacrato a protettore di Takayama. Il Sakurayama Hachimangu non è un luogo turistico e spesso è immerso nel silenzio interrotto solo dal battito delle mani di qualche fedele in preghiera.
Uno dei motivi per visitarlo è la possibilità di vedere 4 dei carri utilizzati durante l’importante festival dal santuario. Sono esposti nel Takayama Matsuri Yatai Kaikan, il grande edificio prima della scalinata che porta al santuario. Dal lato opposto si trova il Nikkoukan dove è esposta una riproduzione in scala 1:10 del santuario Toshogu di Nikko. Per crearlo ci sono voluti 33 artigiani e 15 anni di lavoro. Il modello è stato creato attorno al 1920 e comprende i 28 edifici del Toshogu tra cui la sala principale e la pagoda, ogni dettaglio è riprodotto con la massima precisione. Per rendere ancora più affascinante la visita il Nikkoukan ha una particolare illuminazione che varia in base all’orario, così da riprodurre la luce dal tramonto all’alba di Nikko.
Dal Santuario Sakurayama Hachimangu partono un percorso di 4 chilometri che conduce al luogo in cui si trovano le rovine del castello di Takayama. Si attraversano diversi santuari e templi immersi nella natura passando per le zone meno turistiche e più tranquille di Takayama.
Se cercate un luogo “speciale” seguite queste indicazioni. Scesa la scalinata del Sakurayama Hachimangu girate a sinistra, poco dopo incrocerete un’altra scalinata con ai lati delle lanterne. Salite i ripidi gradini fino al tempio Sooin. Questo è un luogo che in pochi conoscono da cui si può ammirare una splendida vista sulla città di Takayama!

Santuario Hie
Il santuario Hie è stato fondato nel 1141 ed è immerso in una foresta dove alcuni degli alberi hanno più di 1000 anni. Il santuario di Hie è dedicato alla sicurezza della famiglia ed è al centro del Sanno Matsuri, il festival primaverile di Takayama.
Ho scoperto per caso il santuario Hie mentre girovagavo per Takayama in inverno durante una nevicata. Cercando riparo sono stato attratto da questo viale costellato di lanterne di pietra e circondato da alberi secolari che svettavano verso il cielo. Dopo averlo percorso mi sono trovato in questo santuario immerso nella foresta. L’edificio principale era modesto ma l’atmosfera che ho trovato, merito forse della neve che lo ricopriva, era magica e per cui non posso fare a meno di consigliarlo.

Takayama Shōwa-kan Museum
C’è un luogo non segnato in nessuna guida che per me è una tappa imprescindibile quando accompagno i miei gruppi a Takayama ed è il Takayama Shōwa-kan Museum. Questo è più di un museo, è un viaggio nel tempo. Superato il negozio di dolciumi e caramelle vintage e oltrepassata la soglia, verrete catapultati in un vicolo del Giappone degli anni ’50 e ’60. Un barbiere, uno studio fotografico, una stazioncina della polizia, negozi, un ristorante di ramen e anche una abitazione sono riprodotti perfettamente utilizzando oggetti e arredi dell’epoca. Al secondo piano c’è la ricostruzione di un’aula scolastica e degli interni di una casa tradizionale. Quello che rende speciale e unico il Takayama Shōwa-kan Museum è che si può vivere come negli anni ’50 e ’60. Ci si può ad esempio vestire con gli yukata a disposizione, improvvisare una lezione nella classe, farsi fotografare seduti sul tatami mentre sulla tv in bianco e nero va in onda il primo episodio di Astro Boy (Tetsuwan Atom).
Nel museo sono esposti una miriade di oggetti tra cui macchine fotografiche giapponesi e “robottoni” come Mazinga Z e Goldrake. Colpisce per i memorabilia del periodo del dopoguerra che fondevano elementi americani con quelli giapponesi creando uno stile unico. Vi assicuro che il mondo nostalgico del Takayama Shōwa-kan Museum è così coinvolgente che, una volta usciti, rimpiangerete anche voi i “bei tempi andati…”.

Mercato del mattino
Una delle particolarità di Takayama è il riuscire a mediare tra le esigenze del turismo e quelle degli abitanti locali, che non vogliono rinunciare alle proprie abitudini. Una di queste è andare ai mercati mattutini. Una tradizione nata attorno al 1800 come mercato di gelsi per l’allevamento dei bachi da seta. Svolto all’interno del tempio Betsuin, un secolo dopo il mercato diventò itinerante fino quando nel 1960 trovò collocamento nella posizione attuale. Ogni giorno dalle 6 (7 in inverno) alle 12 circa trenta bancarelle si posizionano lungo il fiume Miyagawa e di fronte al Takayama Jinya. Vendono frutta e verdura di stagione, fiori, verdure in salamoia (tsukemono) ma anche articoli d’artigianato locale. Non mancano il cibo da strada e souvenir particolari. Consiglio di andare al mattino presto così da unirvi ai cittadini di Takayama mentre fanno i loro acquisti per vivere la realtà di un mercato rurale e intanto assaggiare qualcosa di tipico e portare a casa una sarubobo, la tipica bambolina portafortuna di Takayama.

Hida Folk Village
L’Hida Folk Village di Takayama è un museo a cielo aperto nato con lo scopo di preservare 30 edifici e 8000 utensili utilizzati nella regione di Hida. Sarebbero andati persi nel dopoguerra con lo sviluppo economico del Giappone, che ha portato allo spopolamento della zona e all’allagamento dei villaggi a causa della costruzione di alcune dighe. La missione è preservarli per le future generazioni di Giapponesi, perché “per conoscere il futuro, devi conoscere il passato” dice il motto dell’Hida Folk Village.
Gli edifici sono stati smontati e rimontati con cura nell’area, in modo da formare un vero e proprio villaggio rurale con case, magazzini, un santuario e un mulino. Alcune case sono nel tipico stile gassho-zukuri (che significa “a mani in preghiera”per via della forma), con un tetto spesso e pendente per sopportare il peso della neve che in questa zona cade in grande quantità.
All’interno delle case sono esposti oggetti e ogni mattina viene acceso l’irori, il tipico focolare incassato nel pavimento che è il cuore caldo delle case tradizionali giapponesi.
Tutti gli edifici dell’Hida Folk Village di Takayama sono visitabili e all’interno troverete degli artigiani che mostrano come realizzare utensili da lavoro in legno, intrecciare la paglia di riso e altri lavori che si facevano un tempo.
L’Hida Folk Village è esterno rispetto al centro e per raggiungerlo ci si impiega dalla stazione circa 30 minuti a piedi o 10 minuti di bus. Per questo motivo e per la sua somiglianza con Shirakawa-go spesso viene tralasciato da chi visita Takayama. È un errore, perché a differenza del più famoso e turistico Shirakawa-go, qui avrete la possibilità di vivere appieno cosa significava risiedere nei villaggi rurali della regione di Hida.
Non ha nulla a che fare con l’Hida Folk Village ma se venite a piedi e siete appassionati di orsacchiotti, non veri ma di peluche, dovete assolutamente visitare l’Hida Takayama Teddy Bear Eco Village, dove verrete accolti da 1.000 “adorabili” orsi, tra cui pezzi storici e orsetti rivisitati da artisti famosi giapponesi ed esteri. Come dimenticare l’orsetto vestito come Michael Jackson nel videoclip di Thriller. Gli orsi si possono abbracciare e fotografare, così chi vuole portarsi a casa una foto che immortali il momento più coccoloso del viaggio in Giappone, lo può fare.
Se non ne avete ancora abbastanza di peluche, vicino c’è un negozio con annesso il Cafè dell’Orsetto dove è possibile mangiare una coppa gelato a forma di orsetto, con seduti a fianco un…orso…un’esperienza veramente kawaii!

Festival di Takayama
Come ho scritto i due santuari principali di Takayama sono al centro di due festival, uno in primavera e l’altro in autunno. I festival, o matsuri, di Takayama sono assieme al Gion Matsuri di Kyoto e al Chichibu Yomatsuri tra i più importanti del Giappone. I matsuri di Takayama si svolgono dal 14 al 15 aprile e dal 9 al 10 ottobre in modo simile. I carri vengono spostati dai magazzini sparsi per Takayama ed esposti nelle vie della città. Alcuni carri fanno da palcoscenico alle marionette meccaniche Karakuri che ad orari prestabiliti propongono spettacoli di danza. Nel mentre il primo giorno dal santuario parte una processione che porta per le vie di Takayama il mikoshi, una sorta di santuario temporaneo della divinità, che farà ritorno a “casa” il pomeriggio del giorno dopo. Il momento più atteso dei festival è alle 18.15-18.30 del primo giorno, quando i carri vengono trascinati per le vie della città. I carri, oltre a essere finemente decorati, sono illuminati da lanterne di carta che di sera rendono l’atmosfera del matsuri ancora più magica.
I festival di Takayama attirano centinaia di migliaia di persone ogni anno, per cui se avete intenzione di essere in città in quei giorni, consiglio di prenotare con largo anticipo la vostra sistemazione in hotel o in ryokan.
Gli altri giorni dell’anno i carri sono chiusi nei magazzini ma visitando Matsuri no Mori Museum potete vedere 6 repliche dei carri a grandezza naturale e 11 in scala. Sono esposte anche marionette meccaniche Karakuri e paraventi laccati d’oro. La cosa più incredibile e assurda, e solo per questo meriterebbe di essere visitata, è che il museo è scavato dentro una montagna. Si percorre un tunnel di 70 metri che si apre su una cupola lunga 40 metri e alta 20. Tutto questo per delle repliche…va a capire i giapponesi.
Il Matsuri no Mori Museum è in una zona molto distante dal centro e l’unico modo per raggiungerlo è prendere il bus delle linee Sarubobo, per questo lo consiglio solo se state qualche giorno a Takayama.

Carne di Hida
Tutti hanno sentito parlare della carne di Kobe come la più pregiata e buona al mondo ma pochi sanno che la carne di Hida è considerata superiore. Questa razza nata nel 1981 dall’incrocio del manzo di Kobe con quello di Gifu, ha una qualità eccezionale, merito dell’ambiente montano fatto di acqua pura e di aria pulita in cui crescono i manzi, e degli allevatori che per 14 mesi se ne prendono cura.
A Takayama ci sono molti ristoranti in cui assaggiare il manzo di Hida, ma bisogna essere pronti a spendere anche 80 euro per soli 150 grammi di carne A5, la qualità massima. Due ristoranti di Takayama molto apprezzati per la carne di Hida sono Hidagyu Maruaki e Kitchen Hida.
Se non volete spendere troppo e vi accontentate di un assaggio per le vie del quartiere storico potete provare il sushi con il manzo di Hida da Hida Kotte Ushi o gli spiedini da Jugemu.
Un’altra alternativa è andare a pranzo nei ristoranti in cui propongono i “ranchi-setto”, che sta per lunch-set, e non sono altro che menù fissi a un prezzo conveniente. Tra i ristoranti che ho provato a Takayama consiglio Matsuki Ushi, dove il set con il manzo di Hida costa 20 euro, è vero che non uscirete dal ristorante sazi ma almeno avrete mangiato dell’ottima carne senza aver speso tanto!

So che chi visita Takayama di solito gli dedica qualche ora dopo aver visto Shirakawa-go, per poi ripartire verso Kyoto. Probabilmente anche voi avete questa intenzione, ma spero che con questa mia guida di Takayama dove ho condiviso molti luoghi particolari frutto delle mie esplorazioni, decidiate di dedicare più tempo per scoprire la città del Giappone “dove vivere”
Mappa di Takayama
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