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Quando ho visitato Tomonoura non sapevo cosa aspettarmi. Pioveva e la possibilità di percorrere in bicicletta la Shimanami Kaido era sfumata. Bloccato a Onomichi cerco su Google cosa c’è nei dintorni da visitare. Scopro che in un’ora tra treno e bus avrei raggiunto una cittadina portuale che è stata d’ispirazione per Hayao Miyazaki per il sui film “Ponyo sulla scogliera”. Non solo, anche alcune scene del film “The Wolverine” con Hugh Jackman sono state girate a Tomonoura. Cosa rende così speciale Tomonoura?
Lo scopro passeggiando per i suoi vicoli. Camminando per Tomonoura si attraversano le epoche del Giappone, dal periodo Edo al più recente Showa. Gli edifici stretti uno accanto all’altro sono di diverse epoche e stili ma a differenza di altri luoghi più famosi, Tomonoura non è una città-museo per turisti. In questi vicoli si respira ancora “l’aria di un tempo passato” perché chi abita in queste case continua a lavorare e vivere guardando a quel mare che da sempre ha influenzato la storia di Tomonoura.
La baia di Tomonoura per secoli è stata un porto sicuro per chi navigava attraverso il Mar Interno di Seto. Con l’arrivo della marea le acque di fronte a Tomonoura si scontrano e diventano agitate. Grazie alla conformazione naturale della baia le imbarcazioni potevano attendere il cambio di marea al sicuro. Questo portò allo sviluppo prima del porto e poi della città Tomonoura. La città sviluppò una fiorente attività mercantile e si fece conoscere anche per la produzione di Homeishu, un liquore shochu con l’aggiunta di 16 erbe che si dice abbia proprietà medicinali che allungano la vita.
Quando grazie al progresso tecnologico non fu più necessario per le imbarcazioni riparare a Tomonoura è stato sempre il mare a salvare la città dal declino. La pesca ancora oggi è il mezzo di sostentamento della città. Basta una visita al porto per capirlo, dove centinaia di pescherecci sono attraccati in attesa di uscire.
Cosa vedere a Tomonoura
Faro Joyato
Il faro Joyato è il simbolo di Tomonoura di cui gli abitanti vanno molto fieri. Costruito in pietra nel periodo Edo con i suoi 11 metri è il faro più alto tra quelli ancora esistenti. Anche se le candele usate per illuminarlo sono state sostituite da una luce elettrica tutte le sere il suo bagliore illumina il porto di Tomonoura.

Residenza Ota
Come ho spiegato la produzione di homeishu era una delle attività di Tomonoura. I primi a produrlo furono i membri della famiglia Ota che poi nel 1710 ne ebbero anche il monopolio della produzione rendendo così gli Ota molto ricchi. Gli Ota si fecero costruire a Tomonoura una grande residenza vicino i magazzini dove producevano il liquore. Oggi la residenza è visitabile e all’interno sono esposti oggetti e mobili che danno un’idea di come vivevano i ricchi mercanti dell’epoca. E se siete interessati ad assaggiare l’homeishu lo potete trovare in alcuni negozi della città. Ingresso 400 yen

Museo Irohamaru
Nel 1867 la nave Iroha Maru a causa di una collisione con un’altra nave affondò al largo di Tomonoura. A bordo tra gli altri c’era Ryoma Sakamoto, un samurai diventato un importante politico. Dopo il naufragio Sakamoto e l’equipaggio soggiornarono a Tomonoura per contrattare il risarcimento prima di proseguire per Kyoto dove, in seguito, fu assassinato. Dedicata a questa storia c’è il museo Irohamaru dove si possono vedere anche alcuni reperti recentemente recuperati dal fondo del mare della Iroha Maru. E se volete conoscere la figura di Ryoma Sakamoto al secondo piano del museo c’è una riproduzione della stanza, con tanto di Sakamoto-manichino, in cui si nascondeva durante il soggiorno a Tomonoura. Nella realtà la cosa più interessante del museo è l’essere ospitato in un antico magazzino ben restaurato… Ingresso 200 yen

Templi panoramici
Come è successo nella vicina Onomichi anche a Tomonoura nel periodo Edo lo sviluppo del commercio navale arricchì i mercanti che oltre a costruire le proprie residenze finanziarono la costruzione di templi e santuari. Alcuni sono oggi tra i più interessanti luoghi d’interesse di Tomonoura tra cui consiglio:
Tempio Fukuzenji
Il tempio va visitato più per la posizione, che permette di ammirare le isole Benten-jima e Sensu-jima, che per l’edificio in sé. Inoltre ha la particolarità di custodire una statua della Vergine Maria camuffata da Dea Kannon. Questo perché risale al periodo in cui il cristianesimo era bandito dal Giappone e chi si era convertito rischiava la morte, per cui per praticarlo in segreto si utilizzavano questi sotterfugi. Ingresso 200 yen
Tempio Ioji
Ioji ha secondo me la posizione migliore. Una volta superata una breve salita si raggiunge il complesso di edifici tra cui anche una bella campana buddista. Se colpite con forza la campane sentirete il suono diffondersi verso la baia di Tomonoura. Dal tempio il panorama è fantastico ma se non siete troppo stanchi salite i 583 scalini che dal tempio Ioji raggiungono il piccolo tempio Taishiden. Qui la vista è a dir poco spettacolare!

Isola Sensui-jima
Se non volete solo ammirare le isole nei dintorni ma anche visitarle dal porto di Tomonoura si può prendere un traghetto che in 5 minuti vi porta nell’isola di Sensui-jima. Foreste fitte, spiagge di sabbia e rocce frastagliate. Queste sono le caratteristiche delle isole del Mare Interno di Seto e Sensui-jima ne è la perfetta rappresentazione. L’isola è disabitata ma nella zona di attracco ci sono hotel e campeggi che la rendono molto frequentata nei weekend estivi. Ma basta allontanarsi seguendo il lungomare per ritrovarsi in una natura incontaminata tra foreste, grotte e spiagge popolate da granchi rossi. Dal lungomare incrocerete dei sentieri che portano a dei punti panoramici da cui ammirare scorci sui dintorni da diversi punti. Quando ho visitato Sensui-jima era un giorno feriale per cui non c’era quasi nessuno, inoltre pioveva e questo ha reso l’esportazione e la scoperta dell’isola ancora più magica. Un ultimo consiglio, il traghetto prima di arrivare a Sensui-jima passa vicino all’Isola sacra Benten-jima che con il suo torii e la pagoda crea uno scorcio fantastico da fotografare, siate pronti a scattare una foto!

Dopo aver visitato Tomonoura la delusione di non aver potuto percorrere la Shimanami Kaido è scomparsa. Aver visitato questa silenziosa e nostalgica cittadina portuale ha lasciato un segno. Dal mio primo viaggio in solitaria attraverso il Giappone, non ero ancora entrato così in profondità nei territori rurali giapponesi per cui mi colpì molto. Ancora oggi ricordo quel giorno a Tomonoura come uno dei più speciali di quel viaggio. Per questo continuo a consigliarla a chi mi chiede qualche meta alternativa da visitare e spero che queste mie parole convincano anche voi a visitare Tomonoura!
Mappa di Tomonoura
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