Home » Cosa vedere » Nakasendo »
Tempo di lettura: 4 minuti
Quando immagino il Giappone del passato vedo un samurai senza padrone che solitario cammina lungo un sentiero circondato da foreste. Fino a quando all’orizzonte si intravedono contadini piegati sulle risaie. Finalmente c’è un villaggio e una locanda dove il samurai può mangiare, bere saké e passare la notte al coperto. Per poi ripartire il giorno dopo per il suo viaggio…
Non immaginate il mio stupore quando ho scoperto che alcuni dei sentieri percorsi dai samurai esistono ancora e sono percorribili. Fanno parte di quella che è chiamata Nakasendo. Una via che tra il 1600 e la fine del 1800 collegava l’antica capitale Kyoto a Edo, come veniva chiamata allora Tokyo. Lungo la Nakasendo, all’incirca ogni 10 chilometri, sorgevano 69 Juku, le città postali, dove samurai, mercanti, monaci erranti e signori locali potevano fermarsi e trovare vitto, alloggio ma anche “intrattenimento”. Durante il mio primo viaggio in Giappone ho voluto visitare il tratto più famoso, quello che collega Magome e Tsumago. È stata una delle esperienze più belle di quel viaggio, per cui mi ero ripromesso che avrei percorso ancora la Nakasendo. Anni e viaggi dopo ho deciso di percorre di nuovo l’antica via postale, delle 69 juku e dei 530 chilometri di sentieri lastricati in pietra che collegavano la vecchia capitale con quella futura resta ben poco, la parte più preservata è quella che attraversa la valle del Kiso nelle le Alpi giapponesi. Per cui decido di percorrere a piedi e in solitaria 4 tratti della Nakasendo che sembrano essere i più preservati e naturalistici. 4 giorni per 4 zone in cui seguirò le orme del mio immaginario samurai attraversando anche io foreste, risaie e fermandomi in qualche juku.
Il racconto del mio cammino di 4 giorni
1° Giorno: da Magome a Tsumago
Raggiungo al mattino Magome in bus dalla vicina stazione di Nakatsugawa. La “mia” Nakasendo inizia da questa città postale, che assieme a Tsumago è la più visitata dai turisti perché le meglio conservate, e il sentiero che le collega lo si percorre in 3 ore e non è particolarmente difficile. Continua…
2° Giorno: da Tsumago a Nojiri
Ore 7 mi sveglio con la faccia congelata ma tutto sommato ho dormito al caldo. Nella stanza comune il fuoco è acceso e la mia colazione tradizionale è già pronta. Non è molto diversa dalla cena: riso, salmone grigliato, funghi, radici di montagna e l’immancabile zuppa di miso. Continua…
Consigli per organizzare il cammino
Se hai intenzione di percorrere anche tu la Nakasendo, considera che dei tratti che ho percorso i migliori sono: Magome – Tsumago e Yabuhara a Narai. È vero che sono i più brevi ma sono anche quelli con le città postali meglio conservate e i sentieri naturalistici più affascinanti.
Il periodo migliore è a metà novembre quando le foglie degli aceri giapponesi diventano delle mille sfumature di arancione e rosso, il momiji è uno spettacolo eccezionale, emozionante, di una bellezza che per me supera anche quelle della fioritura dei ciliegi in primavera.
Un minimo di preparazione fisica è necessaria, come scarpe e bacchette da trekking. Indossa abbigliamento tecnico perché in autunno e primavera le temperature possono variare molto e in estate ci sono frequenti piogge. L’inverno giapponese è rigido e in queste zone nevica molto per cui lo sconsiglio.
Qui sotto trovi una mappa in cui ho cercato di ricostruire tutto il mio percorso e i luoghi di interesse, non è stato facile e mi ci è voluto molto tempo, forse ci sono anche delle imprecisioni, ma spero ti possa essere d’aiuto a non perderti come è successo a me… Buon cammino!
Fare un viaggio in Giappone è il tuo sogno? Partecipa ai viaggi di gruppo organizzati da noi.
Se stai organizzando un viaggio "fai da te" in Giappone ma vuoi per qualche giorno una guida che parli italiano che ti faccia scoprire i lati nascosti del Paese del Sol Levante, usa il nostro servizio di guide turistiche.
Scopri come partecipare a un corso di cucina giapponese in Giappone ospite di una famiglia giapponese.
0 commenti