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Shirakawa-go: i villaggi più tradizionali e magici del Giappone

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Tempo di lettura: 9 minuti

Mentre progettavo il mio primo viaggio in Giappone, oltre a Tokyo e Kyoto volevo inserire qualche tappa diversa, più tradizionale e meno turistica. Durante le mie ricerche mi ero imbattuto nelle foto di questi particolari edifici dal tetto spiovente, ricoperti di neve. Villagio Ogimachi a Shirakawa-go, questo era il nome del luogo ritratto nella foto, mi dissi subito “devo andarci” e fu così che Shirakawa-go finì nell’itinerario del primo viaggio in Giappone.  A distanza di anni considero ancora Shirakawa-go, e Gokoyama, i luoghi più “magici” che si possano visitare in Giappone.

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Cosa vedere a Shirakawa-go e Gokayama

La regione di Shirakawa-go e la vicina Gokayama racchiudono tra verdi risaie e alte montagne villaggi sospesi nel tempo con storia e tradizioni risalenti a migliaia di anni fa. Se i primi insediamenti avvengono più di 5000 anni fa è attorno al 1700 che compaiano i primi edifici dal caratteristico stile gassho-zukuri. Traducibile come “costruito a mani di preghiera”, il nome si ispira alla forma del tetto degli edifici. Un tetto particolarmente spiovente e spesso per sopportare il peso della molta neve che in inverno cade sulle Alpi Giapponesi. Ma non è l’unica cosa a cui era utile un tetto del genere. Durante il periodo Edo l’allevamento di bachi e la produzione di seta era l’attività principale degli abitanti di Shirakawa-go e di Gokayama e nell’ampio sottotetto delle case avveniva la lavorazione.

A questo punto bisogna fare una precisazione, quasi sempre quando si parla di Shirakawa-go si intende il villaggio Ogimachi. Sono il primo a essere caduto per anni in questo errore, un po’ per colpa delle informazioni sul web e un po’ per come viene pubblicizzato il villaggio in Giappone. La cosa è talmente diffusa che non c’è più distinzione ma provo lo stesso a mettere un po’ di ordine in questa confusione, per cui da questo punto in poi userò i termini nel modo corretto.

Cosa vedere a Ogimachi

Il villaggio Ogimachi è il più grande e famoso della regione di Shirakawa-go, reso patrimonio Unesco nel 1995 e formato da decine di case e fattorie in stile gassho-zukuri. Si, è quello che tutti vogliono visitare e che sarà protagonista di buona parte di questa guida. Fatta questa premessa torniamo a quelle cose che si possono fare e vedere a Shirakawa-go.

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Casa Wanda

Uno dei tesori di Shirakawa-go, é la fattoria gassho-zukuri appartenuta alla famiglia più ricca di Ogimachi, visitarla vi trasporterà indietro nel tempo. Qui, potrete esplorare gli interni tradizionali, con tatami e stufe a carbone, immergendovi completamente nella passata vita quotidiana del villaggio.

Casa Kanda

Un’altra perla del villaggio è casa Kanda, ha una particolare architettura e un pittoresco giardino. Dall’ultimo piano si può ammirare una bella vista panoramica delle montagne circostanti.

Casa Nagase

L’edificio è appartenuto per 250 anni alla famiglia Nagase. Tre generazioni di Nagase sono stati i medici del villaggio Ogimachi, per questo ora che la casa è un museo, sono esposte attrezzature mediche appartenute alla famiglia risalenti al periodo Edo.

Tempio Myozenji

Il tempio Myozenji è stato il centro del culto buddhista di Ogimachi fin dalle origini. Caratteristica unica del tempio è avere il tetto che riprende lo stile gassho-zukuri piuttosto che le tradizionali tegole. Inoltre accanto si trova la residenza del sacerdote che è l’edificio in stile gassho-zukuri più grande del villaggio ed è l’unico ad avere le pareti in terra intonacata così da essere più resistenti al fuoco. Trasformato oggi in museo è sicuramente tra i più interessanti da visitare.

Museo all’aperto Gasshozukuri Minkaen

Gli anni 50-60 sono stati un periodo di grandi trasformazioni per la prefettura di Gifu, la costruzione di dighe ha causato la distruzione di interi villaggi tradizionali e in contemporanea l’emigrazione dalle campagne alle grandi città ha portato allo spopolamento delle zone montane con l’abbandono di case tradizionali in stile gassho-zukuri. Molte sono andate perse tranne quelle del villaggio di Kazura dove nel 1968 gli abitanti decisero di salvare i loro edifici in stile gassho-zukuri vendendoli con la possibilità anche di trasferirli.  Nel 1969 alcuni di questi furono comprati e ricostruiti in un’area vicino a Ogimachi che divenne in seguito il Museo all’aperto Gasshozukuri Minkaen. Negli anni successivi altri edifici furono trasferiti da zone nei dintorni di Shirakawa-go. Oggi il museo conta 26 edifici, tra fattorie, magazzini e case.

Se visitate Shirakawa-go per poche ore, sconsiglio di visitare il Museo all’aperto Gasshozukuri Minkaen, dopotutto è come se fosse un “riassunto” del villaggio Ogimachi.

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Punto panoramico Shiroyama

Da dove vengono fatte le foto a Shirakawa-go che si vedono sempre? Dal punto panoramico Shiroyama. È molto facile da raggiungere, si trova a 15 minuti a piedi dalla stazione dei bus.  Attraversate le risaie vicino al parcheggio dei bus e dirigetevi a nord. La salita non è per niente impegnativa, fate solo attenzione in inverno quando la strada potrebbe essere ghiacciata. Nel caso non vogliate raggiungere a piedi il punto panoramico, da Casa Wada parte un bus navetta.

Festiva delle luci

Uno dei momenti più affascinanti per visitare Shirakawa-go è in inverno quando i tetti sono ricoperti da metri di neve bianchissima. Per esaltare questo momento le domeniche di gennaio e febbraio le fattorie vengono illuminate, per creare degli eventi che attirano moltissimi visitatori. I turisti sono così tanti che l’organizzazione è stata costretta a limitarne il numero. Ora per poter assistere a questo incredibile spettacolo bisogna o prenotare un tour con un bus turistico o, se avete un’auto, un posto nel parcheggio di Shirakawa-go. In alternativa si può soggiornare in una delle fattorie in stile gassho-zukuri trasformate in alloggi tradizionali.

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Dormire a Shirakawago

Una delle esperienze più belle che si possono fare nel villaggio Ogimachi è soggiornare almeno una notte in una fattoria. Sono circa una dozzina quelle che sono state trasformate in minshuku, degli alloggi tradizionali a gestione famigliare. Gli interni delle fattorie per quanto adattate a struttura ricettiva rimangono molto fedeli all’originale, con pareti in legno, tatami e il tradizionale camino irori a scaldare la sala da pranzo.  Oltre al pernottamento di solito sono incluse cena e colazione tradizionali. Il prezzo a persona varia dai 10.000 ai 15.000 yen, potrebbe sembrare molto ma è un’esperienza unica, genuina al 100%. L’unico problema è che le richieste sono molte e i posti pochi, per cui è difficile prenotare, anche perché bisogna passare attraverso il sito dell’ente del turismo di Shirakawa-go e come spesso accade con i sistemi di prenotazione giapponesi, sono molto poco intuitivi.

Consigli su Shirakawago

Ogimachi da tranquillo villaggio rurale si è trasformato negli ultimi anni in una meta turistica molto affollata, soprattutto di domenica e durante le festività giapponesi. Il mio primo consiglio è di evitare, se potete, i fine settimana e le festività giapponesi, come la Golden Week. Il secondo è, arrivate presto. Io di solito prendo il primo bus da Kanazawa, in modo di arrivare verso le 9.30 a Ogimachi e quindi essere lì prima dell’arrivo dei bus privati dai cui scendono orde di turisti.

Iniziate la visita dal punto panoramico e poi proseguite con il villaggio. Scegliete le fattorie che volete visitare e poi girovagate senza meta per il villaggio, sarà sicuramente una bella scoperta. Se avete fame ci sono alcuni ristoranti e qualche negozio che vende street food. Sono comunque pochi rispetto alla mole di turisti per cui potrebbe capitare di dover attendere parecchio. Non mancano negozi di souvenir e artigianato locale, tutto molto turistico ma qualcosa d’interessante c’è.

Se per secoli il villaggio di Ogimachi è stato difficilmente raggiungibile, oggi si trova lungo la strada che collega Takayama a Kanazawa. La tratta è percorsa dai bus della linea Nohi, che sono l’unico modo per raggiungere Ogimachi se non avete un’auto. Ci sono più corse al giorno alcune non necessitano di prenotazione altre sì, in ogni caso consiglio di prenotare sempre il posto e con almeno un mese di anticipo soprattutto se avete intenzione di visitare Shirakawa-go in primavera o inverno

Cosa vedere a Ainokura

Se cercate un’esperienza più tradizionale e meno turistica sicuramente il villaggio Ainokura è quello che la può offrire. Ainokura è un villaggio di 20 fattorie in stile gassho-zukuri nella zona più remota della regione di Gokayama. Posizionato in una valle circondata da montagne è ancora oggi molto isolato e difficilmente raggiungibile se non in auto o con uno dei pochi bus giornalieri. Questo isolamento ha mantenuto vive tradizioni, danze e musiche locali. Durante il periodo Edo a Ainokura si allevavano bachi da seta e si producevano sale di salnitro e carta washi e ancora oggi si può vedere come questa veniva prodotta.

Le fattorie di Ainokura hanno un’età che va dai 100 ai 350 anni e la maggior parte sono residenze private e solo alcune sono state convertite in musei, minshuku e uno, preciso solo uno, in ristorante-negozio.

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Museo del folklore di Ainokura

La residenza della famiglia Ozaki è stata trasformata in un piccolo museo dove si possono vedere gli strumenti utilizzati un tempo dagli abitanti dei Ainokura.

Museo dell’industria tradizionale di Ainokura

La residenza della famiglia Nakatani è stata convertita in un museo dove poter osservare gli strumenti e il processo produttivo dalla carta washi.

Laboratorio di produzione della carta Washi

Come ho spiegato ad Ainokura si produceva carta Washi e in questo negozio oltre ad acquistarla si può partecipare a dei laboratori per imparare a produrla.

Punto panoramico

Dal grande parcheggio alle porte di Ainokura parte un sentiero. Attraversando delle risaie si sale sul fianco della montagna, dove potete ammirare un magnifico panorama di Ainokura e della valle. Il sentiero anche se un po’ in salita dura soltanto una decina di minuti.

Consigli su Ainokura

Sarebbe un errore pensare che ad Ainokura ci sia poco da vedere rispetto a Ogimachi perché l’attrazione vera di Ainokura è il villaggio stesso. Passeggiando tra le fattorie scoprirete piccoli templi e santuari, alberi centenari e pietre con impresse le orme di un Tengu, una creatura del folklore giapponese. Probabilmente sarete immersi nel silenzio e tra i pochi turisti nel villaggio.

Ho trascorso una notte ad Ainokura in inverno e il villaggio era ricoperto di neve, immerso in un’atmosfera davvero magica. Ho soggiornato in una fattoria, cenando con i prodotti locali mentre il camino irori scoppiettava e riscaldava la stanza comune, la notte ho dormito sul tatami nel futon invernale, scaldato da una sola stufetta a gas. Mi è sembrato di fare un salto indietro nel tempo di 50, 100 anni! Quel giorno ad Ainokura è stata una delle esperienze più belle di tutti i viaggi che ho fatto in Giappone. Per questo seguite il mio consiglio, se avete intenzione di visitare Ainokura dove includere una notte in una fattoria.

Per raggiungere il villaggio con i mezzi pubblici potete prendere un bus da Shirakawa-go che in 45 minuti vi porta alla fermata più vicina di Ainokuraguchi. E fare come ho fatto io, prendere il mattino successivo il bus per Takaoka e poi proseguire in treno fino a Kanazawa.

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Consigli

In conclusione Shirakawa-go e Gokoyama con i suoi villaggi di Ogimachi e Ainokura sono dei luoghi unici in tutto il Giappone e per chi vuole conoscere gli aspetti più tradizionali della cultura giapponese sono sicuramente delle tappe da includere nel proprio viaggio. Sicuramente sono di parte ma se dovessi scegliere consiglierei di visitare Ainokura, per farlo bisogna pianificare bene il viaggio. In ogni caso visitando Ogimachi al mattino presto e seguendo i miei consigli sarà comunque una esperienza indimenticabile. Fidatevi!

Mappa di Shirakawa-go

Mappa di Ainokura

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Rudy Vianello

Rudy Vianello

Sono un videomaker per lavoro e uno youtuber per passione. Ho imparato a conoscere il Giappone attraverso manga e anime ma dopo il mio primo viaggio me ne sono innamorato e così sono tornato spesso esplorando in solitaria i luoghi più conosciuti ma sopratutto i più sconosciuti. Ho creato questo sito per condividere le mie esperienze!

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