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Ci sono luoghi in Giappone che sembrano fuori dal tempo, e Yamadera è sicuramente uno di questi. Situato nella prefettura di Yamagata nel Tohoku, a breve distanza in treno da Sendai, questo tempio millenario si arrampica sulle pendici di una montagna, invitando chi lo visita a un viaggio non solo fisico, ma anche spirituale. Il suo nome ufficiale è Risshaku-ji, ma tutti lo conoscono semplicemente come Yamadera, il “Tempio della Montagna”.
Yamadera è famosa anche per aver ispirato il grande poeta Matsuo Basho, che qui compose uno dei suoi haiku più celebri: “Il silenzio / tra i suoni delle cicale / penetra nelle rocce”. Questo luogo sembra incarnare perfettamente lo spirito del haiku, con la sua bellezza semplice e il senso di unione tra uomo e natura.
Cosa vedere a Yamadera
Le origini e la storia di Yamadera
Il tempio di Yamadera è stato fondato nell’852 d.C. dal monaco Ennin, conosciuto anche come Jikaku Daishi, una importante figura del Buddhismo Tendai in Giappone. Ennin scelse questa montagna per la sua tranquillità e per l’energia spirituale che emana, rendendola il luogo ideale per la meditazione e la ricerca interiore.
Yamadera è stato un centro spirituale per secoli, attirando monaci e fedeli da tutto il Paese. Il nome “Risshaku-ji” si riferisce alla missione del tempio di promuovere la giusta condotta e la via del Dharma. Durante il periodo Heian, il tempio ricevette il sostegno imperiale, diventando un importante centro di preghiera e riflessione.
Nel corso del tempo, Yamadera ha superato momenti difficili, inclusi incendi e guerre, ma ogni volta è stato ricostruito con dedizione. La sua posizione, incastonata nella montagna, ha contribuito a preservarne la sacralità e l’aura mistica.

ll villaggio ai piedi della montagna
Il viaggio a Yamadera comincia già dalla piccola stazione ferroviaria, dove appena usciti ci si trovo difronte alla vista della montagna da affrontare che promette un’avventura un po’ stancante ma sicuramente indimenticabile. Il villaggio ai piedi del tempio, che ne prende il nome di Yamadare, è pittoresco, con negozietti che vendono omiyage (souvenir) e specialità locali come il konjac, una radice gelatinosa spesso trasformata in spiedini.
Passeggiare per queste stradine è un piacere: si sente il profumo del legno delle costruzioni e si percepisce un’atmosfera di calma che prepara alla salita.

La scalinata dei mille gradini
Il cuore dell’esperienza di Yamadera è la sua lunga scalinata di pietra, composta da più di mille gradini che si snodano attraverso la foresta. Ogni passo è un invito alla meditazione. Ai lati del percorso, statue di Jizo, il protettore dei viaggiatori, sembrano osservarti con benevolenza, mentre gli alberi secolari creano un tetto naturale che filtra la luce del sole.
La salita è impegnativa, ma con calma si raggiunge la fine. Ogni tanto ci si ferma per riprendere fiato e ammirare le piccole lanterne di pietra, le incisioni sui muri di roccia, o semplicemente il panorama che si apre tra gli alberi. È un cammino che invita a rallentare e a riflettere, in perfetta sintonia con lo spirito del luogo.

Godaido
Dopo la salita, si arriva al punto più iconico di Yamadera: il padiglione Godaido. Sporgendosi dalla roccia, questo piccolo edificio offre una vista mozzafiato sulla vallata sottostante.
È uno di quei luoghi che valgono la salita: la bellezza del panorama e della natura giapponese. Arrivati qui il vento è fresco, e il silenzio è rotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie. Rimanere qui, anche solo per qualche minuto, è come fermare il tempo.

I templi nascosti
Yamadera non è un unico edificio, ma un complesso di templi e padiglioni sparsi lungo la montagna. Tra questi, il Kaisando è dedicato al fondatore del tempio, Jikaku Daishi, e si trova in una posizione tranquilla, circondato da boschi.
Un altro luogo degno di nota è il Nokyodo, una piccola sala dove i visitatori possono lasciare le loro preghiere scritte su tavolette votive. Ogni angolo di Yamadera sembra raccontare una storia, e ogni struttura è intrisa di una sacralità che si percepisce nell’aria.

Quando visitare Yamadera
Yamadera offre un fascino unico in ogni stagione, ma ci sono periodi particolarmente suggestivi:
- Primavera (aprile-maggio): i ciliegi in fiore decorano il paesaggio, creando un contrasto incantevole con la montagna.
- Estate (giugno-agosto): il verde rigoglioso della foresta e il fresco della montagna rendono piacevole la salita anche nelle giornate più calde.
- Autunno (ottobre-novembre): le foglie che cambiano colore dipingono Yamadera con tonalità rosse, arancioni e dorate, regalando viste indimenticabili.
- Inverno (dicembre-febbraio): la neve trasforma il tempio in un luogo magico, con un silenzio ancora più profondo e un’atmosfera da fiaba.
Dove mangiare a Yamadera
Dopo una visita al tempio di Yamadera, devi assolutamente gustare le specialità locali nei ristoranti situati ai piedi della montagna. Ecco alcuni dei più consigliati:
- Enzou: specializzato in soba preparati con ingredienti locali, offre un ambiente tradizionale e accogliente.
- Endo: Rinomato per i suoi piatti a base di soba e tempura, è apprezzato per la qualità degli ingredienti e l’atmosfera autentica.
- Basho Chaya:Un’accogliente casa da tè che serve dolci tradizionali giapponesi e tè verde, ideale per una pausa rilassante dopo l’escursione.
- Taimenseki: offre una varietà di piatti locali, tra cui il famoso imoni (stufato di patate e carne), in un ambiente rustico e tradizionale.
- Mitoya: Conosciuto per i suoi deliziosi spiedini di konnyaku, una specialità locale a base di radice di konjac, perfetti come snack post-escursione.

Conclusione
Visitare Yamadera è più di un’escursione: è un viaggio nella spiritualità giapponese. Ogni gradino della sua scalinata, ogni tempio nascosto tra gli alberi, ogni scorcio sulla valle invita a fermarsi, respirare e ritrovare una connessione con la natura e con sé stessi.
Che tu sia un amante della natura, un appassionato di storia o semplicemente alla ricerca di un momento di pace, Yamadera è un luogo che non dimenticherai.
Mappa di Yamadera
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