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Tanti anni fa durante il mio primo viaggio in Giappone mi trovavo a Kyoto e tra le cose da vedere mi ero segnato: Pontocho. Non sapevo cosa avrei trovato, ma il primo problema era stato individuare l’entrata al distretto di Pontocho. Quando finalmente ho trovato l’ingresso di questo stretto vicolo parallelo al fiume Kamo era ancora giorno e devo ammettere che ne sono rimasto deluso. È vero che il vicolo è costellato di edifici tradizionali, ma non sembrava molto diverso da una delle laterali di Gion. Chissà cosa avrà mai di così speciale Pontocho, mi sono chiesto mentre tornavo sui miei passi e uscivo dal vicolo. Il mio soggiorno a Kyoto è continuato senza troppo pensare alla mezza delusione di Pontocho, fino a quando una sera mentre esploravo la Shijo-dori, la mia attenzione è caduta su uno stretto vicolo parallelo al fiume Kamo illuminato da alcune lanterne. Senza pensarci troppo sono entrato ma dopo pochi passi mi è sorto un dubbio: un vicolo stretto lungo il fiume? Non è che questo è quella “mezza delusione” di Pontocho? Ebbene si…è dopo il tramonto che Pontocho mostra il suo vero volto! Ora che lo sapete non fate il mio stesso errore…Pontocho non vi deluderà, venite di sera!
Cosa vedere a Pontocho
Pontocho è effettivamente “solo” un vicolo di 600 metri, ma si racconta che sia stato un quartiere del divertimento fin dal 1670 e che qui sia nato il teatro Kabuki. Nonostante il passare dei secoli Pontocho ha dimostrato una certa resilienza. Mentre tutto attorno i vecchi edifici venivano demoliti per far spazio a quelli nuovi e Kyoto mutava, questa manciata di edifici tradizionali in legno schiacciati tra il fiume e la modernità hanno resistito e continuano a farlo. Da sempre ogni sera le lanterne rosse vengono accese e i locali sono pronti ad accogliere i clienti, a differenza di Gion, a Pontocho non ci sono solo ristoranti esclusivi e costosi e per questo ha un atmosfera più accogliente e allegra. A Pontocho potete trovare ristoranti costosi che preparano la sofisticata cucina Kaiseki, ma anche alcuni specializzati in Yakitori, semplici spiedini di carne di pollo, altri in sushi, tempura e gli immancabili ristoranti italiani per i nostalgici di casa.
A Pontocho potrete anche incrociare qualche geisha che svolta in un vicoletto ed entra in un’anonima porta di qualche edificio, se guardate bene non vedrete insegne o menu appesi che fanno capire il tipo di locale in cui è entrata, ma solo un campanello con nome. A Pontocho c’è un “mondo nascosto” fatto di locali così esclusivi che l’accesso è permesso solo se si è presentati da qualcuno ed è qui che si esibiscono le geisha per qualche facoltoso cliente e difficilmente potrete essere tra di loro…

Ma a Pontocho da maggio a settembre c’è qualcosa che possono fare tutti, cenare su una kawayuka. Tutti i ristoranti lato fiume ogni anno costruiscono delle palafitte su cui appoggiare una terrazza dove i clienti posso mangiare. Questa usanza tipicamente giapponese serve per poter sopportare meglio la calura estiva grazie alla frescura procurata dallo scorrere dell’acqua del fiume. Sono molti i ristoranti in cui cenare in questo modo ma non esitate a prenotare soprattutto di venerdì e sabato. Questa è una delle esperienze che non possono mancare durante l’estate a Kyoto. La vista del fiume, le lanterne che illuminano la serata renderà la vostra cena indimenticabile!

A Kyoto si possono trovare molti luoghi tradizionali affascinanti ma bisogna ammettere che Pontocho è un luogo dall’atmosfera particolare, forse per via delle lanterne rosse? O i profumi che escono dalle cucine dei locali? O il fatto che è un vicolo stretto per cui si cammina vicini anche tra sconosciuti… Non so il motivo ma ogni volta che sono a Kyoto ci torno, percorro quei 600 metri affascinato da quello che mi circonda come se quella fosse la prima volta e non ho ancora capito cosa rende speciale Pontocho. E voi l’avete capito?
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