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Kyoto, l’antica capitale del Giappone, custodisce alcuni dei templi buddisti più affascinanti e significativi del Paese. Tra questi, il Chion-in occupa un posto d’onore: situato nel quartiere di Higashiyama, è il tempio principale della scuola Jodo-shu, una delle maggiori correnti del Buddismo giapponese.
Cosa vedere nel tempio Chion-in
Un po’ di storia
Il Chion-in fu fondato nel 1234 da Genchi, discepolo di Honen, il monaco che diffuse la dottrina della “Terra Pura” (Jodo) in Giappone. Il tempio divenne rapidamente il centro spirituale di questa corrente, attirando pellegrini e praticanti da tutto il Paese. Nei secoli successivi, il Chion-in subì numerosi incendi e ricostruzioni, specialmente durante il periodo Edo, quando gli shogun Tokugawa lo finanziarono e ne accrebbero l’importanza.
Durante i restauri e le espansioni del periodo Edo, gli architetti del tempio inserirono alcuni dettagli curiosi per proteggere la struttura. Per esempio, i corridoi del Chion-in furono progettati con i cosiddetti pavimenti “usignolo” (Uguisubari-no-rōka): quando qualcuno li calpesta, il legno emette un suono simile a un cinguettio, un sofisticato sistema d’allarme naturale per avvisare i monaci di eventuali intrusi. Questo accorgimento architettonico, oltre a garantire sicurezza, aggiunge un tocco di mistero e magia alla visita.
L’iconico Sanmon
Uno degli elementi più impressionanti del Chion-in è il Sanmon, la sua gigantesca porta d’ingresso. Costruita nel 1621, è la più grande porta in legno di tutto il Giappone, con i suoi 24 metri di altezza e 50 di larghezza. Questa struttura imponente segna il passaggio al mondo spirituale ed è un simbolo di protezione e accoglienza per i fedeli.
Si racconta che un architetto, consapevole dei numerosi incendi che spesso colpivano i templi, lasciò nascosto un ombrello tra le travi del Sanmon, come gesto simbolico per proteggere il tempio dalle fiamme. Ancora oggi, quest’ombrello – chiamato wasuregasa, l’“ombrello dimenticato” – sarebbe celato da qualche parte nella struttura, diventando parte delle leggende del Chion-in.
Il Miedo e il Butsuden: i Cuori Spirituali del Tempio
All’interno del complesso si trovano numerosi edifici di grande importanza. Il Miedo, o “Sala del Fondatore”, custodisce una statua di Honen ed è il fulcro delle cerimonie religiose. Il Butsuden, o “Sala del Buddha”, ospita un’imponente statua del Buddha Amida, il cui culto è centrale nella dottrina della Terra Pura.
Nella residenza degli abati del tempio si trova un dipinto particolare: un gatto che sembra guardare in tre direzioni diverse (Sanpō Shōmen Mamuki-no-Neko). Indipendentemente dall’angolazione da cui lo si osserva, i suoi occhi sembrano sempre puntare verso chi lo guarda. Questo effetto ottico è considerato una metafora della compassione del Buddha, che veglia sui fedeli da ogni direzione.

Gli Edifici Principali del Chion-in
Oltre al Sanmon, al Miedo e al Butsuden, il Chion-in vanta numerosi edifici storici di grande valore:
- Shueido: Questo padiglione è utilizzato per le cerimonie buddiste e ospita importanti scritture sacre.
- Seishido: Una sala dedicata a Shotoku Taishi, principe e promotore del Buddismo in Giappone.
- Ohojo e Kohojo: Queste due strutture, chiamate “Grandi Sale degli Abati”, sono utilizzate dai monaci per la meditazione e lo studio.
- Daishoro: Un campanile che ospita una delle più grandi campane in bronzo del Giappone, utilizzata nelle cerimonie di fine anno.
Un altro oggetto curioso custodito nel tempio è un enorme mestolo di riso (Ōshakushi), considerato un simbolo della salvezza nel Buddismo della Terra Pura. La parola giapponese sukuu significa infatti sia “raccogliere” che “salvare”, e questo mestolo rappresenta l’idea che il Buddha Amida raccolga le anime e le conduca alla Terra Pura.
La Grande Campana: una delle Più Grandi del Giappone
Un’altra attrazione iconica del Chion-in è la sua grande campana, che pesa circa 74 tonnellate ed è tra le più grandi del Giappone. Ogni Capodanno, i monaci la suonano 108 volte per simboleggiare la purificazione dai 108 desideri terreni, secondo la tradizione buddista.
I Giardini e l’Atmosfera di Pace
Il tempio non è solo un luogo di preghiera, ma anche un’oasi di bellezza naturale. I suoi giardini, con sentieri serpeggianti, laghetti e alberi di ciliegio, offrono un rifugio di pace e meditazione. Durante la primavera, la fioritura dei sakura rende il Chion-in un luogo ancora più affascinante.
Giardino Hojo
Il Giardino Hojo è uno dei più raffinati esempi di giardino tradizionale giapponese. Progettato in stile karesansui (giardino secco), presenta un armonioso equilibrio tra rocce, muschio e sabbia rastrellata, che simboleggiano il mare e le isole della filosofia zen. Questo giardino è associato alla residenza dell’abate e viene utilizzato per la meditazione e la contemplazione.
Giardino Yuzen
Il Giardino Yuzen è un giardino più recente, ma altrettanto affascinante. È stato progettato per rappresentare la bellezza delle quattro stagioni e include un laghetto circondato da alberi di acero e ciliegi, che creano scenari spettacolari in autunno e primavera. Si racconta che su una roccia di questo giardino, una notte siano cresciute improvvisamente delle zucche (Uryūseki), un evento interpretato come simbolo di prosperità e crescita spirituale

Il Capodanno al Chion-in: la Notte dei 108 Rintocchi
Visitare il Chion-in di Kyoto è sempre un’esperienza affascinante, ma se c’è un momento in cui il tempio si carica di un’atmosfera ancora più solenne e mistica, è senza dubbio la notte di Capodanno. Qui si svolge il Joya no Kane, la cerimonia buddista che segna il passaggio al nuovo anno con il suono profondo della campana del tempio.
Il 31 dicembre, poco prima della mezzanotte, i monaci del Chion-in si riuniscono attorno alla grande campana, un colosso in bronzo da 74 tonnellate, tra le più grandi del Giappone. Con l’aiuto di corde spesse e un grande tronco di legno sospeso, colpiscono la campana per 108 volte, un numero che nel Buddismo rappresenta i desideri terreni, le impurità spirituali che legano l’uomo al ciclo delle rinascite. Ogni rintocco è un passo verso la purificazione, un’occasione per lasciare andare il passato e accogliere il nuovo anno con un cuore rinnovato.
Il suono profondo e avvolgente della campana risuona nella notte di Kyoto, mentre centinaia di persone si radunano nel tempio per assistere al rito. A differenza di altri templi in Giappone, dove i visitatori possono partecipare direttamente al suono della campana, al Chion-in solo i monaci e un ristretto gruppo di persone selezionate hanno l’onore di farla risuonare. Questo rende la cerimonia ancora più suggestiva e solenne.
Dopo l’ultimo rintocco, molti visitatori rimangono nel tempio per la hatsumode, la prima visita dell’anno a un luogo sacro, durante la quale si prega per un anno di prosperità e buona fortuna. Il Chion-in diventa così uno dei centri spirituali più importanti di Kyoto per iniziare il nuovo anno nel segno della tradizione e della riflessione.
Se stai programmando un viaggio in Giappone a fine anno, assistere al Capodanno al Chion-in è un’esperienza imperdibile: un rito antico, una cornice straordinaria e un momento perfetto per vivere il lato più autentico e spirituale di Kyoto.

Conclusione
Il Chion-in non è solo un tempio: è un luogo che racchiude secoli di storia, spiritualità e bellezza. Che tu sia un appassionato di cultura giapponese o un viaggiatore in cerca di angoli autentici di Kyoto, una visita a questo tempio è un’esperienza imperdibile.
Mappa del tempio Chion-in
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